venerdì 1 giugno 2012

comincia adesso


"Mi piace la gente così. Forte. I deboli non fanno che piangere e lamentarsi. Credono che tutto debba finire oggi stesso.
Invece è proprio il contrario. E' oggi che tutto comincia."
Lo ha scritto P.J.Gutiérrez, mica io. Il libro é "Trilogia sporca dell'Avana-senza un cazzo da fare", e ve lo consiglio caldamente.
Così, alla prima lettura, sembra un pensiero un po' spietato. Sarà per questo che mi piace? :)
Poi lo rileggo, ed inizio a notare come P.J. (mi piace chiamarlo così, come si chiama un amico) non se la prenda con i deboli come li intendiamo di solito. Non ce l'ha con chi è in difficoltà. Ne' con chi non è "inserito", come si sente tanto dire adesso. In realtà i suoi libri sono proprio avventure di spostati, pazzi, poveracci, quella che molti considerano "la feccia" insomma. Lo stesso P.J. ha fatto non so quanti lavori, dal venditore ambulante al professore al giornalista al manovale, e di certo non è il tipo di persona che la gente definirebbe "normale". Quindi se ce l'avesse con QUEI deboli, quelli come lui, sarebbe proprio coglione, per dirla alla francese.
Il debole è chi si lamenta sempre. Chi crede che niente si risolverà. Chi vede tutto nero e non si accorge che dovrebbe semplicemente pulire i vetri, uscire al sole e muovere il culo, sempre per dirla alla francese. Con parole diverse lo abbiamo sentito dire spesso. Così, senza riflettere, mi vengono in mente i 99posse, e scrivo il titolo del post.
Intendiamoci, elaborare i propri lutti e dispiaceri è importante, e quando le condizioni pratiche lo permettono vale la pena farlo. Ma sarebbe utile, secondo me, scriversi questa frase un po' dappertutto, in agenda, sul frigo, in un bigliettino nel portafoglio, come salvaschermo sul PC..dove lo si legge spesso.
"E' oggi che tutto comincia."

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