venerdì 1 giugno 2012


L'imput è stata una canzone che Guccini ha cantato al suo concerto sabato sera, canzone che come tutte le sue, come sempre per me, è quella giusta al momento giusto. Per farla breve, dice che si sbaglia così tanto nella vita che perfino ricominciare diventa una cosa ovvia e già vista.
Quanti errori commettiamo nella vita? Innumerevoli, chi di più chi di meno. Tutti contano, perché tutto, ogni minuto, ci modifica come esseri umani. Però. Escludendo da questo discorso gli errori veramente irreparabili, quanti sono gli sbagli che veramente ci uccidono? Quanti sono quelli dai quali veramente non riusciamo in qualche modo ad uscire?
Ok, coperti di lividi e tutti storti, ma comunque siamo vivi. Con una paura tremenda e pieni di sospetti, tremanti e dimagriti, con gli occhi gonfi e le mani tutte scorticate, sporchi ed un tantino esauriti, fragili e soli, ma ne usciamo.
Così, quando ricominciamo a vivere la nostra vita ed a superare l'ennesimo dispiacere, siamo un po' stupiti del fatto che ce la stiamo facendo di nuovo. E che in fondo non siamo neanche così disgraziati come ci sentivamo.
Perché gli errori sono parte della vita, so che questa frase è un cliché ma se lo è diventata, un cliché, allora probabilmente significa che funziona. Gli sbagli passano, come passa tutto il resto, anche se tutto lascia dei segni che sarebbe non solo ipocrita ma anche cieco negare. Ma passano, comunque. E, guarda un po', siamo un altra volta in piedi.
Guardo ai miei tanti errori passati, e anche di quelli più drammatici sorrido, perché è tutta vita ed io sono famelica di vita, tutta, lati buoni e lati peggiori. Chiaro che preferisco i momenti felici, ma come dimenticare tutto quello che ho avuto grazie ai dispiaceri? Non mi importa capire perché sono successe le cose successe, non mi importa neanche tanto sapere perché ho agito in un modo piuttosto che in un altro, mi basta sapere che lealtà rispetto ed amore sono state sempre e comunque le guide di tutta la mia esistenza. Sono una cogliona, quello sì, ma alla fine sapete che dico?
Dico: che vuoi farci? Provo ogni giorno a migliorare, spinta e contemporaneamente tirata dalla vita. E basta.
Vedi cara, è difficile spiegare, è difficile capire se non hai capito già..
Sbagliamo continuamente, e qualcuno ha mai trovato reale beneficio nel rimuginare? Macché.
Sbagliamo continuamente, e finiamo di pagare il conto prima se ci sbattiamo? Macché.
Sbagliamo continuamente, e cambia qualcosa se piangiamo o cantiamo? Macché.
Sbagliamo continuamente, e...eehhh..vaffanculo..
Potevo pensarci prima.
Potevo essere meno irruente.
Potevo usare il cervello.
Potevo aspettare.
Potevo andarmene.
Potevo fingere di non accorgermi.
Potevo tutelarmi.
Potevo pensare al mio interesse.
Potevo voltarmi dall'altra parte.
Potevo evitare di farmi coinvolgere.
Potevo continuare in quieta inerzia le mie abitudini.
Potevo ascoltare i consigli ed i giudizi degli altri.
Potevo NON ascoltare i consigli ed i giudizi degli altri.
Potevo...
No.
Evidentemente non ho potuto.
Non posso farci niente e tu puoi fare meno..
Ho sbagliato. Di nuovo. Sono una frana, lo so e non me ne dimentico. Ma che ci vuoi fare?
Sorrido, come sempre dico fanculo e tiro avanti, seppellisco certi sentimenti e non ne parlerò mai più, faccio la scema, bevo da ubriacarmi e fumo per nascondere che ancora nello stomaco è rimasto il dispiacere che mi toglie l'appetito, fingo di non accorgermi che piangi, che anch'io ho voglia di piangere.
Ho sbagliato, e sbaglierò ancora. Beh.
Voglio vivere tutto. Voglio vivere tutto.

Nessun commento:

Posta un commento