venerdì 1 giugno 2012

the winner takes it all?



Sono i vincitori a scrivere la storia. A modo loro.
Penso alle storie semplici, di paese, e a come sono state cambiate non solo in base a chi le raccontava ma anche in base a chi c'era a comandare.
Penso alle storie più grosse, quelle che leggi sui libri, quelle che studi a scuola, e che nascondono numerosi e spesso ormai perduti segreti.
Penso alla storia forse più ingarbugliata modificata menzognera ma anche affascinante di sempre, ossia la storia della religione cattolica.
Penso a quanto e quanto spesso il potere, o meglio il desiderio di potere, abbiano influenzato anche il pensiero filosofico, teologico, scientifico.
Penso a tutto questo e mi chiedo: io, "una piccolissima donna libera" (parafrasando un artista, non mi ricordo chi l'ha detto?vabbé..), credo di essere davvero così libera da scrivere la mia storia? Ovviamente so bene che gli eventi (problemi di salute, incontri fortuiti, colpi di fortuna e sfortuna vari) capitano e tu puoi solo provare e gestirli. Parlo proprio di scrivere la propria realtà e la propria vita come la vediamo noi. E di conseguenza di provare a viverla secondo quel nostro pensiero.
A questo punto mi domando: dato che io ho ben poco di vincente, o almeno ho avuto pochi momenti vincenti nella mia vita, non sarà che coloro che hanno vinto su di me scriveranno o stanno già scrivendo la mia storia?
Questo dubbio mi lascia un'angoscia tremenda.
Sarà il solito svarione notturno?
Che cazzo.

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