venerdì 1 giugno 2012

la morte può attendere


come dico sempre, non rimpiango i miei sedici, diciotto, vent'anni. Anzi, dentro ne sento più di quelli che ho. Però, certe volte, sotto certi aspetti, un po' di nostalgia mi viene..col sorriso sulle labbra,ma mi viene. Come quando i vecchi ti guardano e ti dicono "che bella età la tua..".
Mi manca la sorpresa che provavo di fronte a tutto..quando vai in ferie da sola per la prima volta, quando ti ubriachi in gita, quando leggi per la prima volta Siddharta e non hai ancora scoperto Hemingway, quando fai l'amore per la prima volta, quando affronti la tua prima lezione di filosofia, quando capisci un po' meglio cosa sono i gay, quando mangi per la prima volta il pesce crudo, quando prendi da sola il primo treno..
Mi manca la follia che mi faceva credere a qualsiasi cosa, chiunque la dicesse e qualunque fosse l'argomento..avete presente? quando sei convinta che quest'anno la prof di latino va in pensione sicuro, che la scuola finisce al 31 maggio, che ti sposerai col tuo primo ragazzo, che ricky martin è etero, che i take that torneranno insieme, che anche se sei pallida ti starà bene il color corallo, che non toglierai mai i poster di keanu reeves dai muri di camera tua, che il fratello maggiore della tua amica, che fa l'università, prima o poi si accorgerà di te..
Mi manca scrivere sul banco, il primo giorno di scuola, quante settimane mancano all'ultimo giorno. Non quanti giorni, perché sembrano troppi, non quanti mesi, perchè ci vuole troppo tempo per vedere quel numero abbassarsi.Solo 33 settimane. Perfetto.
Non mi manca quello che facevo, ne' come lo facevo. La mia vita la preferisco , di molto, ora. Mi manca, come scrivevo qualche post fa, quel senso di aspettativa.
Non mi manca il fatto che l'emozione domina tutto, non perché mi importi qualcosa del controllo che ti permette di avere la razionalità, ma perché quando sei tutto cuore e pancia, e niente testa, non riesci a ragionarci sulle cose che ti capitano, e quindi non te le godi del tutto, non ne capisci il valore e la rarità. Mi manca un po' il fatto che tutto sia amplificato, che piangi forte quando c'è da piangere, e ridi forte quando c'è da ridere.
Non mi manca il fatto che piangevo come un cavallo per ogni cotta che avevo, cioè circa una ogni sei minuti..tu ti vedevi due volte con una persona, mangiavate un gelato e magari vi davate anche un bacio, poi la cosa finiva e tu giù a piangere..
Però mi manca la velocità con cui ti passa, quel dolore. Che tu senti enorme, quindi lo è, ma che è anche enormemente veloce ad andarsene, anche se l'amaro te lo lascia sempre. Che tu sei convinta che stavolta ci muori. E invece..vedi il titolo del post.

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