sabato 30 giugno 2012

dimentica la morte, e troverai la vita.......

sirene sulle ferite aperte..


posto un brano scritto da lulù oggi, che mi ha colpita moltissimo..in questo periodo lulù non scrive cose sue online, perché vuole concentrarsi sulla scrittura creativa senza renderla pubblica, e perché ha giustamente la sua Vita. Ma ogni tanto ci regala perle come questa qui. Sì, lo so che è lunga per essere un post, ma vale la pena di prendersi quei dieci minuti.

Quando la finestra tra la vita e la morte si apre, tocca a te. Sali sul davanzale e non fingere che sia per caso. Tocca a te salirci. Alle tue spalle c’è l’abisso, davanti a te la Tempesta.

Uno sguardo ai tuoi piccoli piedi incerti, e non è più tempo di indugi.
Lo so come ti senti, sorella d’acqua. Provi paura per la muta imminente – presto i tuoi piedi spariranno in una fredda mezzaluna di scaglie, dolorosa natura che sposa il nero dell’oceano.
Sensi di colpa ti assalgono al pensiero del danno che compirai, perché sai bene che se alcuni dovrai consolare, molti di più dovrai ferire mortalmente. E poco importa che lo farai con la voce e non con la spada: anche la più bieca delle creature conosce il potere delle parole, anche solo sussurrate.
Non temere sorella, le creature che ferirai mortalmente, sono già assassinate da sé. Hanno negato la loro natura fino a chiamarsi uomini. Non riconoscono il volto della Grande Madre neanche quando appare loro in sogno. Il danno, per tanti di loro è irreparabile e già commesso da lungo tempo. E non sempre a causa di mutilazione fisiche che li colgono dalla nascita: per metà di loro, assenza di seni e protrude sesso deforme.

Sorella d’acqua, non indugiare oltre: in piedi sul davanzale, sciogli la tua chioma in risposta ai capelli di mare che scendono dalla chiglia di quercia quando si solleva dalle acque in tempesta. L’oceano stringe il legno, il busto omaggio alla Madre non può bastare a quietare; suona irriverente lo stesso nome, gomena. E c’è chi pensa sia vilipenda, simbolo di possesso umano.
Nella tempesta che scuote la fragile fattura di quercia, loro dimora in mare, codeste creature avranno in sorte di incontrare noi. Lo vedi l’uomo che l’onda impetuosa ha gettato in mare? Agita convulse le braccia nell’istante della fine: sorella corri, consola il suo spirito liberato dalla paura della fine. Che la sua fine sopraggiunga tra le tue braccia. Nell’istante che le guance scoloriscono, ci sia in dono la vista dei tuoi turgidi seni, iridescenti di madreperla e sormontati da idrozoi rotondi. E per quest’uomo che rovescia gli occhi nel tuo abbraccio, non dimenticare che dovrai preparare una coperta di fiori marini. Vibrante violetto, blu di luce o bianco candido, il colore lo lascio scegliere a te. Abbi cura di inserire un rametto di corallo tra i suoi capelli. Avvolgi il corpo di questa sfortunata creatura con amorevole attenzione, che la morte la trovi così sul fondo degli abissi: avvolta da fiori, con membra rigide in un’ultima smorfia di felice consolazione. Quale più grande consolazione che comprendere nell’istante della morte la propria natura di figlia della Madre? Non dimenticare mai che ogni uomo è figlia, anche se inconsapevole e degenere.
Sorella, vedi bene anche tu, non hai completato la missione. Devi correre in fretta lassù, tra le onde spumeggianti. Quelli da ferire all’amo della tua voce si muovono lungo il tavolato di legno urlandosi l’un l’altro. E tirano corde come volessero impiccare i venti. Vogliono dominare il mare e la terra. Con gli stessi ami sventrano ogni animale finanche l’anima del mondo – anche tra loro non lesinano agguati mortali. Adesso tocca a te, amica d’acqua. Agita la tua semiluna di scaglie lucenti, libera parole che restituiscano ai loro occhi ciechi l’immagine della meravigliosa natura nascosta anche dentro i loro petti: natura di femmina censurata, violentata, uccisa in età precoce. E se di amore per te cadranno riversi sul pontile, aspetta che un’onda gentile li porti tra le tue braccia. Altri si lanceranno tra le onde anch’essi inconsapevoli che il tuo viso è specchio della loro natura. Ovviamente non meritano miglior favore di chi tenta di tapparsi le orecchie per non udire il tuo canto.
Non tentennare, ricorda che il danno queste creature l’hanno giù subito, e mortale: ciascuna ha ucciso la sorella che ha dentro di sé. Fantasmi che esistono senza vivere, incapace di guardare anche se muniti di telescopi a specchio parabolico comandati da microprocessore, incapace di udire anche se gratificati da impianti audio da miliardi di chilowattora. Queste creature che si dilettano a chiamarsi uomini, vengono trafitte dalla nostra voce, ma altrimenti non capiscono; risultano inutili tutte le parole mute con cui pure si baloccano e giocano: libri, internet, talk show e reality.
Cara sorella, accetta il tuo destino, e il loro. Gli uomini non meritano di solcare le acque. E’ con gran sofferenza che si muovono nel mondo incapaci di dar amore, finanche ai loro figli.

Sorelle cieche.

Sorelle tristi.

Sorelle di dolore.
Sorelle inconsapevoli di essere sorelle.

Libera la tua voce. Seduci e rovescia lo specchio della loro identità fasulla. Ferisci. Uccidi. E per ciascuno preoccupati di allestire con amore una coperta di fiori marini; il colore lo lascio scegliere a te: violetto vibrante, blu di luce o bianco candido, vanno tutti ugualmente bene. Ti raccomando, non dimenticare di apporre tra i capelli di ciascuno un rametto di corallo. Che la Morte li trovi così, avvolti da un manto di fiori marini. Solo alcuni con labbra piegate in una smorfia di comprensione, tua consolazione nell’istante della fine.

venerdì 29 giugno 2012

Regolo


Le cose sono lo specchio immutabile in cui osserviamo la nostra disgregazione. Nulla ci invecchia di più di una collezione di opere d'arte.

Bruce Chatwin, "Utz"

la sfida, oggi, è capire che invecchiare porta saggezza, oltre che disgregazione, e che la stessa disgregazione permette la nascita di qualcosa di nuovo, l'apertura della mente e dell'anima alla vita..
di nuovo arte cultura e vita sono, indissolubilmente, la stessa cosa...
o no?
come Regolo, la cui visione ha qui dipinto quel genio di Turner, siamo costretti a guardare dritto dritto la luce, e non possiamo chiudere gli occhi. Porta alla cecità, ma è anche il massimo che potevamo fare. Vivere a mille all'ora e "morire" (metaforicamente) per vivere di nuovo, diversi, e di nuovo a mille all'ora.
o no?
Guardare nello specchio e vedere che invecchiamo, e che inesorabilmente, innegabilmente, rinasceremo. Terribile, drammatico, spaventoso, e stupendamente vero e magico. Armonia pura.
o no?

venerdì 22 giugno 2012

la Stagione del tuo Amore

canto a Notte Madre delle Streghe

anche qui riporto la meraviglia scritta da Elke, de Il giardino di Psiche, blog che potete visitare cliccandolo qui a fianco :)


La Prima Nata
colei che porta i Canti,
la Madre di Stelle
che fu prima fra gli Dei ad unirsi in Amore,
che portò alla luce Luce, Fato e Giustizia,
che guida con la sua mano i Sogni,
che versa il dolce Sonno sugli occhi,
che quieta il dolore con la sua venuta,
che sotto il suo manto tiene la Morte,
che ha intonato la prima nennia,
che benigna cela gli Amanti,
la sacra, sacra Notte.

Fra le sue porte d'Aurora si destano
sogni di uomini e animali notturni,
nelle sue stanze infinite di cieli stellati
si dispiega ed alta vola la Magia,
tra i veli invisibili che stende al tramonto
avvengono danze di Fate e cerchi di Streghe,
e tutte insieme culla le tue Figlie amate,
e per loro decreta un dolce Fato:

"Figlie del tenero buio,
sorelle delle civette,
voi dagli occhi luminosi
voi che v'intrecciate in danze come rami,
per voi scelgo in dono Libertà.
Se di giorno vi si vuole tacite e sottomesse,
se di giorno vi si vuole belle e intraprendenti,
se di giorno vi si vuole astute e fredde,
fra le mie braccia potete essere ciò che siete,
fra le mie braccia potete essere Vere,
fra le mie braccia potete Essere.
E correre, e ballare, ed amare selvaggiamente.
E ululare come lupe e nuotare come rane.
E volare come gufi e saltare come capre.
E cacciare come gatte e avvolgervi come serpi.

Al lume di luna, alle fiamme del fuoco,
al chiaro di lucciole, alla luce degli sguardi,
gettate maschere e costumi,
venite! Correte!
Lasciate la casa sopita, Regina Notte v'attende!

Lasciate il letto del Marito,
ben più dolce talamo è il muschio,
ben più dolce è l'abbraccio di Notte!
Lasciate il tetto del Padre,
ben più dolce rifugio è il bosco,
ben più dolce è la casa di Notte!
Lasciate la folla che vi giudica,
ben più dolce compagna è la volpe,
ben più dolce è la presenza di Notte!
Lasciate la falsa amicizia,
ben più dolce compagnia sono le Sorelle,
ben più dolce è l'armonia di Notte!

Di tutti i misteri che accadono nel mio grembo
io nessuno ne rivelo, e da prima del primo giorno,
sotto le mie tenebre sta la sorgente degli Incantesimi.

E dopo corse su monti e danze,
quando le Fate han cantato i canti,
e la Luna è andata avanti,
portate Libertà e segreti nel cuore
poiché quando Sole sparge il suo rossore
nulla rimane sull'erba della Malia,
se non un cerchio più verde mentre Notte va via."

mercoledì 6 giugno 2012

disse allora Almitra: parlaci dell'Amore.


"quando l'Amore vi chiama, seguitelo,
benché le sue vie siano faticose e ripide.
E quando le sue ali vi avvolgono, abbandonatevi ad esso,
quantunque la spada nascosta tra le sue piume vi possa ferire.
E quand'esso vi parla, credetegli,
sebbene la sua voce possa frantumare i vostri sogni come il vento del nord devasta il giardino.

Poiché proprio come l'amore vi incorona, così vi crocefiggerà. Come è per la vostra crescita, così favorisce la vostra potatura (...)"

lunedì 4 giugno 2012

sarebbe un momentaccio..


..e chiedimi perdono per come sono, perché è così che mi hai voluto tu! prendimi per il collo, prendimi per mano, che non mi trovo più...

sabato 2 giugno 2012

il sentiero


Quando si pensa ad un cammino in discesa, viene in mente qualcosa di facile. Ma certe discese, quelle interiori, non son affatto facili. Nemmeno trovare il sentiero su cui camminare è facile, e se lo si trova scegliere di percorrerlo non è ovvio ne' esente da ostacoli.
Ad un certo punto del Cammino però, non puoi più fermarti sennò il prezzo si rivela ancora più caro. Perché tu lo sai che è quello, IL sentiero. Gli altri possono essere più noti, più accettati ed accettabili, più liberi da ostacoli, più a buon mercato quando è ora di pagare il conto.
Ma non sono IL TUO sentiero.
Niente è più luminoso, duraturo, vero.
Niente ti avvicina di più alla Donna Selvaggia che aspetta dentro e fuori di te.
Niente attrae il tuo passo con un'energia così potente, roboante e muta allo stesso tempo.
Niente è senza Tempo, tranne il tuo sentiero.
Niente è senza Spazio, tranne il tuo sentiero.
Niente è così pieno di Vita.
Niente è altrettanto intenso, caldo, accogliente nella sua ruvida sconnessione.
Niente è altrettanto giusto per te.

Camminare in discesa nel Sentiero che ti porta giù, dove tutto tace tranne la tua e la Sua voce, che si rivelano essere la stessa Voce.
Camminare in discesa e se serve scavare, per trovare tutte le Donne precedenti che sei stata, per aspettare tutte le Donne future che sarai.
Camminare in discesa, giù, dove il Tempo non esiste. Dove vedi nel buio.

venerdì 1 giugno 2012

benvenuti dentro le nebbie..


chi approda qui sappia che questo blog sarà più una mia valvola di sfogo che altro..pensieri, diario, scrittura, prove di scrittura, video, musica..quando non sapete cosa fare, o quando avete voglia di sapere come mi sento ed io non ve lo dico, passate di qui :)
il mio cammino interiore è sempre più segreto, la sola cosa di cui non parlo..ma qui ci sono piccoli e grandi frammenti profondamente miei..

SARO' REGINA

amanti di valore

I drove all night...



I had to escape
The city was sticky and cruel
Maybe I should have called you first
But I was dying to get to you
I was dreaming while I drove
The long straight road ahead, uh, huh

Could taste your sweet kisses
Your arms open wide
This fever for you is just burning me up inside

I drove all night to get to you
Is that alright
I drove all night
Crept in your room
Woke you from your sleep
To make love to you
Is that alright
I drove all night

What in this world
Keep us from tearing apart
No matter where I go I hear
The beating of your heart
I think about you
When the night is cold and dark
No one can move me
The way that you do
Nothing erases the feeling between me and you

I drove all night to get to you
Is that alright
I drove all night
Crept in your room
Woke you from your sleep
To make love to you
Is that alright
I drove all night

Could taste your sweet kisses
Your arms open wide
This fever for you is just burning me up inside

I drove all night to get to you
Is that alright
I drove all night
Crept in your room
Woke you from your sleep
To make love to you
I drove all night... to hold you tight

il tuo nome nel buio


scrivere d'amore non è mai facile se provi a non cadere nella banalità. Non è mai facile quando ciò che vuoi dire potrebbe venire considerato davvero troppo strano. Non è mai facile quando le parole non ti sembrano in nessun caso quelle giuste.
Perché ogni amore è uguale ma diverso. Perché tutti sono stati innamorati ma certi generi d'amore sono più rari, e con questo non intendo migliori, affatto. Solo rari. Difficile spiegare, difficile capire, se non hai capito già.
Giàlosapete.
Una bolla fuori dal tempo, dallo spazio, dalle singole vite, dalla quotidianità.
La netta, nettissima sensazione di essersi già conosciuti in un'altra vita, e di non aver chiuso il cerchio nemmeno allora. L'altrettanto netta sensazione che il cerchio non si chiuderà nemmeno in questa, di vita, e che ci si ritroverà ancora, nella prossima o in quelle dopo. E anche se a volte vorresti concludere, chiuderlo sto cavolo di cerchio, in realtà dentro provi una gioia inspiegabile all'idea che vi ritroverete, in forme diverse, in altri tempi, in luoghi nuovi.
L'inequivocabilità del fatto che certe cose non capitano solo per caso, e non capitano due volte nella vita. E non importa come finirà o se finirà ma tu sai perfettamente che, in un modo o nell'altro, secondo le tue e le sue capacità possibilità indole carattere, devi cogliere l'occasione.
Una sensazione che non cambia nulla nella tua vita quotidiana, ma cambia completamente la tua vita interiore, e diciamocelo la vale in buona parte.
Chiudi gli occhi e non è che immagini quella persona, ma sai che quella persona è lì, con gli occhi chiusi come i tuoi, e le sue mani come le tue si muovono da sole e percorrono nell'aria la forma del tuo corpo come le tue col suo, sentono i tuoi capelli come tu i suoi, e la tua testa si appoggia all'aria ma è alla sua spalla che si sta appoggiando, e la sua testa senti che ti pesa su un braccio.
Non è tanto per dire.
Quando dico che certi amori non hanno Tempo, non è una frase da cioccolatini, è proprio quello che intendo LETTERALMENTE. Che per certe cose, per certi amori come per certi riti come per certi luoghi magici, il Tempo non esiste.
Quando dico che sento certe sensazioni non intendo che immagino l'evento ed il mio corpo reagisce, io non immagino niente ma semplicemente, di punto in bianco, mi sento FISICAMENTE come descrivo, sento l'abbraccio, sento il profumo dei capelli, sento la forma della bocca.
Quando dico che ho fatto un sogno e so cosa significa per quella persona, e alla stessa maniera so quando quella persona ha sognato me, anche se non ce lo diciamo, non è un'espressione poetica per dire che siamo in connessione, è proprio REALMENTE quello che succede.
Letteralmente. Fisicamente. Realmente.
Scrittura. Corpo. Realtà.
La mia vita E' scrittura, corpo e realtà.
Questo amore è niente nel senso "pratico", ma per la mia anima è un amore letteralmente, fisicamente, realmente.
Questo intendo quando dico che è l'amore della mia vita.

men are some kind of dork 3


dunque, questo tizio per me è stato un grande amore, e la storia malata quanto rovente ed indimenticabile che avevamo è finita più di un anno fa. Ci ho messo svariati mesi, svariati chili in meno e svariate sedute di terapia per superare, almeno parzialmente, un dolore che mi sembrava insormontabile soprattutto perché nello stesso periodo altri dolori di svariata origine si sono sommati a quello. Lui questo lo sa, anche se non nel dettaglio perché sono troppo orgogliosa per far sapere, a tutti figuriamoci a lui, quanto ci sono rimasta sotto. Comunque, lo sa. E va bene. Entrambi abbiamo una vita, e non c'è problema.
Bon, una settimana fa il suddetto mi scrive, inizialmente cose tipo "ciao come va", finché non mi fa palesemente capire che volendo ci potrebbe essere un secondo fine..
Cioè. Dopo mesi e mesi e mesi che non mi senti.
Non sto neanche a raccontarvi che lui fra due mesi si sposa.
Non sto neanche a raccontarvi che ero stata la sua amante per anni, finché lui ha lasciato la Signorina Ufficiale storica e nel repulisti ha buttato via anche me senza nemmeno degnarsi di invitarmi, che so, per una pizza e cinema finalmente da single.
Non sto neanche a dirvi con quanta gente lui abbia scopato negli anni durante i quali scopava con la Signorina Ufficiale e con me.
Non sto a dirvelo.
Però cazzo, quanto sei psicopatico per chiamarmi e farmi certi generi di battute?
Ti tirava e la tua attuale Signorina Ufficiale non era lì?
Eri triste e volevi che io ti aiutassi?
E chi cazzo sono io, Candy?!?! Mi metto uno di quei bruttissimi frontini bianchi con disegnata la croce rossa, gli stivaletti e una parrucca bionda riccia?!
Uno psicopatico. Ti adoro e lo sai, ma sei un vecchio porco coglione psicopatico.


in una lettera a suo fratello Theo, Vincent Van Gogh scriveva di essere tornato a casa dei genitori per un breve periodo, e di essersi sentito talmente fuori posto da percepire se' stesso come "un brutto cagnaccio", che nessuno caccia perché non è educazione, ma che in realtà nessuno vorrebbe intorno, e tutti si preoccupano che non faccia danni, non sporchi e non crei imbarazzo. Ora non sono a casa e non posso copiarla dal mio diario..ma appena potrò lo farò, perché è uno degli scritti più commoventi dolorosi intimi e struggenti che si possano leggere. E oggi, beh, mi sento un po' così..per una volta la mia famiglia non c'entra, ma non importa minimamente chi c'entra, importa come io percepisco queste cose che mi stanno accadendo. Grazie alla Dea stasera mi aspettano gli amici di una vita (tranne uno, mi manchi P, vecchio ciclista sentimentale) e la birra, altra amica fedele. Come sempre, passerà. Come quasi sempre, affido i miei stati d'animo più o meno momentanei a questo insulso quanto amato (da me almeno) bloggino.
That's all.

c.o.


con la bella stagione si esce, che vuoi farci, è la natura. Seguire la natura fa bene, e spesso fa bene far vedere la propria, di natura, agli altri. Anche a chi temiamo di più, perché lo amiamo di più..fa bene perché le sorprese possono essere veramente tali, e possono per un po' mettere in ombra le cose spiacevoli, che invece non ti hanno sorpreso perché te le aspettavi, eccome. A volte quando ti aspetti il peggio, anche una piccola-grande cosa positiva ed inattesa diventa importante, ma importante forte.
Credo che gli altri abbiano il diritto di pensarla diversamente da noi anche quando vorremmo che ci appoggiassero. L'importante è che sappiano di noi come noi sappiamo di loro. Che conoscano il nostro pensiero, i nostri sentimenti, le nostre passioni ed inclinazioni come noi conosciamo le loro. E che ci rispettino, il che è ben diverso dal pretendere che ci approvino.
Tempo fa ho scritto un post sulla bellezza dell'essere strani, e oggi lo riscriverei uguale. Vorrei aggiungere che i figli si devono adattare ai genitori, perché è inutile negarcelo è così, cresciamo secondo la loro influenza diretta o indiretta quindi ci adattiamo, fin dal primo giorno di vita e forse anche da prima. Così come i figli si adattano ai genitori, è ora che la "normalità" si adatti alla stranezza. Perché noi tutti siamo figli di una qualche aberrazione. Di una stella che invece di brillare in tranquillità ha fatto "Big Bang". Di una scimmia che ha generato dei cuccioli un po' diversi dagli altri. Di una donna che ha scelto di andarsene dall'Eden per conoscere la verità sulla vita e la morte. Di un corpo che invece di avere il solito ciclo mestruale uguale ad ogni mese ha deciso che no, sto mese il girino lo tengo dentro di me. Di una Madre Natura che non genera due esseri uguali, mai, siano sassi frutti farfalle o persone. La cosiddetta normalità è frutto di continui cambiamenti e continue stranezze.
Fateci l'abitudine.
:)

men are some kind of dork2


ariecchime con la seconda puntata di questa allegra rubrichina, per raccontarvi di questi tizi, che ho avuto la fortuna di incontrare stamattina in treno, e dei quali ho avuto l'onore di ascoltare alcuni discorsi. Guardate. Quasi quasi mi sarei voluta fare una lobotomia da sola, lì nel vagone di seconda classe. Comunque.
Questi due fulgidi esempi di come il quoziente intellettivo della capra possa essere facilmente compatibile con la vita umana, hanno pensato di raccontarsi allegramente che in poche, pensa, pochissime storie l'uomo riesce a dominare il rapporto. E che quindi le donne di solito fanno quel che minchia gli gira. Pensa un po' ste schifose eh? L'avreste mai detto che in realtà quelli che quotidianamente ci prendono a botte, male parole, abbandonano noi ed i figli, ridono al bar con gli amici (amici..adesso..che parolone) mentre noi siamo a casa che puliamo e allattiamo e stiriamo e ci prepariamo per un colloquio di lavoro e conviviamo con la paura del futuro, l'avreste mai detto che tutti questi lo fanno in realtà solo perché siamo NOI che sennò faremmo tutto quel che cazzo ci pare?! Neanche fossimo esseri umani. Dork 1 dai capelli rossi argomentava, e dork 2 dai riccioli annuiva e commentava "già già".
L' argomento successivo dell'appassionante conversazione verteva su un' affermazione a dir poco avanguardistica. Attenzione eh. Mettetevi tutti bene seduti, che potreste ruzzolare per terra dallo sconvolgimento. Allora secondo dork 1, gli uomini hanno un istinto "animale" molto più spiccato delle donne. Sono più legati alla selvaticità naturale anche secondo dork 2. Certo. Per questo si sentono autorizzati a scopare pure coi pali della luce. Uomini, le creature forse meno intuitive presenti sul globo terraqueo, più razionali noiose e prevedibili descritte in natura, gli esseri meno legati al vero lato selvaggio della propria Natura..
Cosa volete che dica? Lo so, magari ho il dente avvelenato, ma non posso non pensare "dork 1, magari se pensi a come evitare di dominarla magari riuscirai a tenertene una in tutta una vita, maledetto idiota misogino".
E anche "dork 2, se accettassi di ammettere che la tua scelta di scopare in giro non è seguire l'istinto ma scegliere deliberatamente di fare quello che più ti piace senza interessarti troppo agli altri, allora forse potresti anche iniziare a sembrare leale, e di conseguenza vagamente piacevole, pezzo di merda".
Al contrario di quello di cui parlavo nella session 1 di questa piccola cosa che scrivo, questi uomini non hanno niente di simpatico o tutto sommato piacevole..questi uomini fanno male, e fanno schifo.
E, per me, non c'è altro da dire.

I don't like you and that's all


ma perché minchia ogni tanto devo andare a guardare quello che dici tu? perché devo andare a farmi male?!?!?! stupida idiota che sono. E se per una volta la memoria mi abbandonasse anche per queste cose, oltre che per le altre, magari mi dimenticherei il tuo indirizzo..e anche se volessi cercarti non riuscirei..invece cazzo, mi ricordo dove scrivi, cosa fai, e tutte le altre stronzate.
Ma la realtà è che mi stai tremendamente sulle palle.
Ecco.

quello che non ho sei tu dalla mia parte..

fuckyeahkatemoennig ti amo

men are some kind of dork1


Iniziamo una nuova rubrica. Dimostrazioni del perché gli uomini sono dei coglioni. Ad ogni appuntamento, che avrà cadenza assolutamente saltuaria e per il quale sarò felice di accogliere tutte le vostre testimonianze, anche via e mail (poi io le giro qui), ad ogni appuntamento dicevo verrà raccontato un aneddoto, un episodio, un'esperienza più o meno verosimile che dimostra l'affermazione del titolo del post.
Dunque.
Ci conosciamo per caso, balliamo insieme. Lui ci prova, io gli dico che non sono interessata agli uomini. Lui non mi crede e continua a provarci. Io gli dico che a starmi addosso così mi rovina la piazza, che già ci sono poche lelle nel locale e se mi vedono con lui spalmato addosso di certo le mie possibilità di cuccare saranno a zero.
Lui continua a provarci. E' talmente pressante che mi viene persino da ridere. Mi chiede di uscire qualche volta, "così per fare due chiacchiere in compagnia". Gli dico "se ti piacciono le donne e la birra avremo già vari argomenti in comune". Lui si fa una risata e sembra capire. Ma quando è ora di andarcene mi da un bacio a stampo e lo sento che prova ad aprire la bocca. Ma che palle!!!!
Va beh, ce ne andiamo, io sono così brilla da dargli il numero, che me ne frega.
Lui periodicamente mi scrive se andiamo a ballare insieme, quando ci troviamo per scambiarci un bacio e due parole, e "cosa fai stasera" eccetera eccetera. Per dei MESI.
Non voglio star qui a dare spiegazioni psico-antropologiche del fatto che tutti gli uomini etero credono o sperano che le lesbiche non esistano veramente, o che diventeranno etero per loro.
Non voglio star qui a pensare al fatto che tutti gli uomini, appena credono (nella gabbietta per criceti che è il loro cervello) che tu potresti avere un interesse, allora ogni volta che gli tira si sentono in diritto di stracciarti i maroni.
Non voglio star qui a dare colpe a quel povero cristo, che in fondo mi era pure simpatico perché insistente ma non insopportabile.
Però, tutto porta al titolo del post.
See you soon ;)

Ketty sta sul divano abbracciata al suo amore. Se glielo avessero detto solo un mese fa, che avrebbe perso la testa così, sarebbe scoppiata a ridere per poi mandare tutto a fanculo.
"E invece guardami adesso" pensa.
"Sono cotta e felice".
Non c'è niente di nebbioso per Ketty in questi giorni, tutto come per miracolo è diventato limpido e chiaro come se fosse illuminato da un sole caldo ma non fastidioso, un sole di quelli che da soli rendono indimenticabile una giornata.
La vita sembra sorridere a Ketty, e lei fino a ieri aveva ancora dei dubbi, non sa bene perché, ma poi la sua amica Greta le ha detto "Finché ce l'hai, prendila. Non è detto che durerà tutta la vita. Capito?".
La felicità, ovviamente.
Ketty l'ha capito, e non ha intenzione di farselo ripetere, anche perché sa perfettamente che solo Greta avrebbe saputo dirglielo così, e che non lo ripeterà.
Si gode il calore del divano e del suo amore, si gode il profumo buono della cioccolata calda appena preparata che ancora fuma, si gode la luce della lampada che fa risplendere la parete rossa, si gode la musica di sottofondo. Una cantante dalla bella voce chiara e potente, senza esitazioni anche quando interpreta canzoni tristi. Perfetta.
Ketty inizia a credere che forse può essere felice. O forse inizia a credere che anche nella serenità ci possa essere gioia. La serenità non le sembra più tanto noiosa.
E così la voglia di correre pian piano si spegne, si sgretola, si scioglie come la neve al sole.
Il benessere che le offre questa inaspettata serenità sta diventando un balsamo a cui non intende più rinunciare, anche perché i motivi per cui rinunciarci non le sembrano più così validi e vitali come le sembravano fino a poco tempo fa.
Forse è giunto il tempo di fermarsi, e quest'amore è arrivato al momento giusto.
Forse è grazie a questo amore che le è venuta voglia di fermarsi.
Forse non importa sapere la causa primaria, ma importa solo godersi le meravigliose conseguenze.
Forse sapere ed intuire non è poi sempre così necessario ne' tantomeno interessante.
Forse, come Greta che cammina, nemmeno Ketty che è ferma tornerà.

amico è tutto, è l'eternità, è quello che non passa mentre tutto va..


oggi è stata una giornata impegnativa, e chi lo sapeva e chi lo ha saputo all'ultimo minuto è stato presente ed ha accolto, nei giorni scorsi come oggi, le mie tensioni, gli sfoghi, la paura, i momenti a parlare troppo e sparare cazzate per allentare l'ansia..io temo di averle un po' "usate" in questi giorni, senza essere di troppo aiuto per i loro, di problemi. Però so che capiscono, perché sono donne selvagge insieme a me..
grazie

caro babbo natale..

fotooooooooo



per l'amore segreto ;)

è vecchio ma mi piace sempre sto video.. :)



who's the gay person in my blue blazer?
gay person?!
the one with the dikey hat!
.........
that's my dikey hat..

temo di essere innamorata di te


ma ti voglio troppo bene per dirtelo.
Solo che a volte,beh, mi sento come chi ha perso quella nuvola..sai, lo sapeva che non sarebbe stata mai sua, ma soffre lo stesso a non vederla più..ecco.

L'imput è stata una canzone che Guccini ha cantato al suo concerto sabato sera, canzone che come tutte le sue, come sempre per me, è quella giusta al momento giusto. Per farla breve, dice che si sbaglia così tanto nella vita che perfino ricominciare diventa una cosa ovvia e già vista.
Quanti errori commettiamo nella vita? Innumerevoli, chi di più chi di meno. Tutti contano, perché tutto, ogni minuto, ci modifica come esseri umani. Però. Escludendo da questo discorso gli errori veramente irreparabili, quanti sono gli sbagli che veramente ci uccidono? Quanti sono quelli dai quali veramente non riusciamo in qualche modo ad uscire?
Ok, coperti di lividi e tutti storti, ma comunque siamo vivi. Con una paura tremenda e pieni di sospetti, tremanti e dimagriti, con gli occhi gonfi e le mani tutte scorticate, sporchi ed un tantino esauriti, fragili e soli, ma ne usciamo.
Così, quando ricominciamo a vivere la nostra vita ed a superare l'ennesimo dispiacere, siamo un po' stupiti del fatto che ce la stiamo facendo di nuovo. E che in fondo non siamo neanche così disgraziati come ci sentivamo.
Perché gli errori sono parte della vita, so che questa frase è un cliché ma se lo è diventata, un cliché, allora probabilmente significa che funziona. Gli sbagli passano, come passa tutto il resto, anche se tutto lascia dei segni che sarebbe non solo ipocrita ma anche cieco negare. Ma passano, comunque. E, guarda un po', siamo un altra volta in piedi.
Guardo ai miei tanti errori passati, e anche di quelli più drammatici sorrido, perché è tutta vita ed io sono famelica di vita, tutta, lati buoni e lati peggiori. Chiaro che preferisco i momenti felici, ma come dimenticare tutto quello che ho avuto grazie ai dispiaceri? Non mi importa capire perché sono successe le cose successe, non mi importa neanche tanto sapere perché ho agito in un modo piuttosto che in un altro, mi basta sapere che lealtà rispetto ed amore sono state sempre e comunque le guide di tutta la mia esistenza. Sono una cogliona, quello sì, ma alla fine sapete che dico?
Dico: che vuoi farci? Provo ogni giorno a migliorare, spinta e contemporaneamente tirata dalla vita. E basta.
Vedi cara, è difficile spiegare, è difficile capire se non hai capito già..
Sbagliamo continuamente, e qualcuno ha mai trovato reale beneficio nel rimuginare? Macché.
Sbagliamo continuamente, e finiamo di pagare il conto prima se ci sbattiamo? Macché.
Sbagliamo continuamente, e cambia qualcosa se piangiamo o cantiamo? Macché.
Sbagliamo continuamente, e...eehhh..vaffanculo..
Potevo pensarci prima.
Potevo essere meno irruente.
Potevo usare il cervello.
Potevo aspettare.
Potevo andarmene.
Potevo fingere di non accorgermi.
Potevo tutelarmi.
Potevo pensare al mio interesse.
Potevo voltarmi dall'altra parte.
Potevo evitare di farmi coinvolgere.
Potevo continuare in quieta inerzia le mie abitudini.
Potevo ascoltare i consigli ed i giudizi degli altri.
Potevo NON ascoltare i consigli ed i giudizi degli altri.
Potevo...
No.
Evidentemente non ho potuto.
Non posso farci niente e tu puoi fare meno..
Ho sbagliato. Di nuovo. Sono una frana, lo so e non me ne dimentico. Ma che ci vuoi fare?
Sorrido, come sempre dico fanculo e tiro avanti, seppellisco certi sentimenti e non ne parlerò mai più, faccio la scema, bevo da ubriacarmi e fumo per nascondere che ancora nello stomaco è rimasto il dispiacere che mi toglie l'appetito, fingo di non accorgermi che piangi, che anch'io ho voglia di piangere.
Ho sbagliato, e sbaglierò ancora. Beh.
Voglio vivere tutto. Voglio vivere tutto.

nebbia


Quando fuori c'è nebbia, Greta deve uscire e camminare, la sciarpa bene avvolta intorno al collo e alla bocca, il berretto di lana giù fino alle orecchie, il giubbo di pelle chiuso a ripararla dal vento.
Ama camminare veloce. Non che debba arrivare da qualche parte. Forse sente che deve andarsene al più presto e perciò cammina in fretta.
Chi lo sa. Chi ne sa niente, di qualsiasi cosa, forse tutti siamo ignoranti e viviamo senza sapere mai veramente niente, ottusi e soli. Ma chi se ne frega.
Quando capisci, quando sai, raramente questa conoscenza ti porta a qualcosa di buono. Quindi. Fanculo.
Greta cammina nella nebbia ed i pensieri non le servono, il solo pensiero che vuole tenersi ora è "non mi importa niente di niente".
La pioggia si nota subito, ti disturba quando cammini e ti fa scivolare e bagnare i piedi così finisce che pensi sempre a lei, alla pioggia, invece che badare ai fatti tuoi come desideravi fare quando sei uscita.
La nebbia invece. E' lì, copre tutto quindi non puoi non notarla, ma se sei a piedi dopo un po' smetti di accorgertene, non ti preoccupi di bagnarti o altro e pian piano ti sembra che il mondo e la realtà potrebbero davvero essere così, offuscati indefiniti imprecisi confusi. Come te.
Quando Greta è triste stordita incerta ed incasinata, la nebbia le fa credere, per un po', che il mondo reale sia uguale a lei.
E che importa se non è vero, se in effetti la vita è crudelmente precisa e chiara e ineluttabile, e sei solo tu che ti confondi, la vita è lì davanti, inequivocabile, perfettamente a fuoco, con contorni tagliati al bisturi. E se ti incasini sono solo affari tuoi, non è alla realtà che puoi dare la colpa.
Che importa. La nebbia accompagna Greta che cammina, se ne va da qualcosa e non ha idea se arriverà a qualcos'altro, ma non conta. Solo andarsene conta.
Toglie le mani dalle tasche, si accende una sigaretta e la luce tremolante e che subito muore dell'accendino, è perfettamente in sintonia col resto. Con lei.
Magari qualcuno la aspetta, se ritorna. O magari c'è qualcuno ad aspettarla dove arriverà. Magari no. Fanculo.
Cammina e adesso riesci a vederla solo se strizzi gli occhi, rimpicciolita dalla distanza e avvolta e sfumata dalla nebbia. Esiste ancora, Greta? E' mai stata a fuoco?

run baby run


fuggi da qualcosa che hai combinato e non vuoi saperne delle conseguenze?
fuggi da qualcuno che hai ferito e non vuoi vedere la faccia che farà?
fuggi dalla responsabilità dei legami?
fuggi dalla quotidianità che temi possa ingabbiarti?
fuggi perché ti vergogni?
fuggi perché vuoi allontanarti da chi ti fa del male, e sai che se rimanessi permetteresti che te ne facesse ancora?
fuggi perché se rimani devi dire come ti senti, cosa ti succede, perché sei triste, e invece non vuoi dirlo?
fuggi perché ti senti ferita ma non puoi affrontare chi ti ha procurato questo dolore, nella sua ingenuità?
fuggi perché hai tradito?
fuggi perché ti senti tradita?
fuggi perché se rimani temi che potrai combinare qualcosa di irreparabile?
fuggi perché conosci un segreto?
fuggi perché non puoi rivelarti, perché distruggeresti (ancora) qualcosa e non vuoi?
fuggi per essere la sola, da sola, a pagare?
fuggi perché sei sempre stata quella che rimane, nelle altre cose della tua vita, e a rimanere anche stavolta non ci riesci?
fuggi perché sai che, anche se i tuoi problemi ti seguiranno, almeno non avrai intorno nessuno che ti conosce e vede quanto ti lascia spezzata affrontarli, o almeno tirare avanti?

non corro dietro alla gente. Non ho il tempo ne' la voglia, l'ho già fatto fin troppo in passato e mi sono ripromessa di non comportarmi mai più così.
You got it?
Non ho tempo di sventolare carote davanti al naso della gente.
Gioco a flirtare ma non faccio giochetti.
Fingo di non accorgermi delle cose a volte, ma me ne accorgo, quasi sempre, perché ho imparato.
Conosco e capisco quel che fai, perché ho conosciuto tanta gente che lo fa, o perché lo facevo anch'io.
Non so nulla di te, ma di questo tipo di comportamento ho capito abbastanza.
You got it?
Non mi piace il tira e molla, non mi piacciono le scuse soprattutto quando è lapalissiano che sono tali, e soprattutto non mi piacciono le bugie, utili o inutili che siano.
Lotto ogni giorno per essere così come mi si vede. Non imbroglio la gente e mi piace la gente che non imbroglia.
Lo so che è una battuta di bassa lega, ma per una volta invece di citare letterati o cantautori cito i Fichi d'India: è inutile tirarsela perché tanto più lunga non viene.
You got it?
Però mi piaci, maledetta pazza.
You got it?

grazie


grazie perché, chi sul blog chi di persona chi entrambe le cose, mi fate sentire che ci siete. Siete i meglio.

lo so che è una stronzata. Ma certe volte basta poco, e anche se sai che è una stronzata ci credi, o ci provi, a credere che le cose forse potrebbero un pochino cambiare in meglio.
Basta che smetta di piovere quando ormai credevi che sareste finiti tutti sotto, e ci sia un bel sole.
Basta aver visto ieri sera il nonno, che per una volta non era fuori di testa.
Basta sentire Vasco che canta "stammi vicino e vedrai che col tempo tutto si aggiusterà".
Basta non pensare a quello che devi dire alle persone a cui devi dirlo, perché in fondo manca ancora un po' al momento fatidico, e allora finché quel momento non arriva vaffanculo.
Basta sentire un programma che ti fa scompisciare dal ridere alla radio.
Basta uno scambio di messaggi con un'amica amore segreto che ti fa ridere sempre.
Basta sentirsi un po'più figa del solito con questi vestiti.
E, ovviamente, basta che Berlusconi si dimetta.
Speriamo. E almeno per stamattina lasciatemi a crederci:)

adesso mi licenzio, e con la liquidazione prendo la bambina, un paio di valigie al volo e me ne vado. Qua. E lo sapete già quello che stavo per scrivere come ultima parola. Fan.......

come periodicamente mi accade, in questi giorni mi sento fuori. Fuori dal comune, non nel senso più figo bensì in quello più antipatico. Mi sembra di non assomigliare a nessuno e mentre di solito questa è una cosa che vivo in totale tranquillità, negli ultimi giorni mi ci sento un po' sperduta. Diversa anche dalla maggior parte degli amici più cari. Che non sempre capiscono, o accettano, quello è il punto forse. Nessuno è un isola, come si dice, e non lo sono nemmeno io. Sono un animale assolutamente sociale e mi piace sentire che le persone che mi circondano, mi vogliono bene ed a cui voglio bene, mi somigliano, e mi accettano.
Per fortuna, o sfortuna non saprei dirlo, il mio pur modico quoziente intellettivo è sufficiente per farmi capire che non sono gli altri che, improvvisamente, non mi capiscono o mi sono distanti. E' ovvio che sono io ad essere un tantino storta. Ma basta lasciarmi un po' stare e passa tutto. Al limite provo con gli psicofarmaci, ma finora non sono serviti. :) Fanculo e tiro avanti, no?
Dicono che tutti i migliori sono matti. Che cazzata grossa...ma fingo di crederci per stasera.

quella là


Inizialmente come titolo per questo post avevo pensato al classico "gatta morta", che rende benissimo l'idea ma in realtà è riduttivo, soprattutto perché la fantasia può sbizzarrirsi più facilmente a trovare nomignoli, se non è influenzata da un nomignolo che metto io.
Dunque, di solito parlo di uomini indesiderabili. Stavolta parlo di un tipo di donna, uno dei pochi tipi che io proprio eviterei come, non so, il virus Ebola. Questo non significa, naturalmente, che non ci siano uomini così, o uomini ai quali dedicherei volentieri questo post. Ma ho fatto una promessa, che il post sarebbe stato per lei, per quella la'. E ogni promessa è debito.
Quella la' sta con te ma non vuole farlo sapere in giro, perché così può sembrare che è ancora single e disponibile. Quella la' ci scopa, con te, però dice che non è gay.
Quella la' ti tradisce prima, e dopo ti molla e viene a raccontarti con dettagli grafici delle sue nuove avventure. Quella la' ce l'ha solo lei, e ce l'ha d'oro. Quella la' crede che sarai per sempre ai suoi piedi, anche dopo che ti ha mollata. Quella la', quando percepisce che potresti essere felice senza di lei, dice a se' stessa esattamente queste parole: "Adesso vado lì e le mando tutto in merda". Quella la' ti vuole indietro, dopo averti mollata, precisamente nell'attimo in cui tu conosci qualcuno che ti interessa e ricambia, guarda un po'. Quella la' crede che tu sia roba sua, come un maglione in un cassetto da tirar fuori quando ti va di portarlo in giro.
Beh, mi hai già portata in giro abbastanza tesoro.
Grazie per non aver fatto sapere in giro della nostra storia, così meno gente possibile potrà dire quanto assolutamente cogliona e cieca sono stata per stare con te.
Grazie per non definirti lesbica. In effetti le lesbiche sono meglio di te, e scopano decisamente ad un altro livello..
Grazie per avermi tradita perché quello e/o quella di cui sei l'amante adesso mi ha levato una cazzo di gatta (morta) da pelare.
Per quanto riguarda i dettagli delle tue nuove avventure..stai cominciando a capire che non siamo amiche, stupida?
Ah, fidati, non ce l'hai solo tu. Ho controllato.
Non solo non sono (più) ai tuoi piedi, ma i suddetti piedi possono gentilmente incamminarsi verso quel paese, detto anche FanculoLand.
Altro che mandarmi tutto in merda, me ne sono appena tirata fuori dalla merda, dolcezza.
Grazie per rivolermi indietro proprio adesso, che ho incontrato qualcun altro e finalmente posso rendermi conto più lucidamente di quanto infimo sia il tuo valore.
L'ultima cosa che vedrai di me sarà il mio culo favoloso mentre me ne vado.
L'ultima cosa che vedrò di te sarà..niente. Perché non mi volterò.

l'offeso


Non c'è niente di male ad incazzarsi, talvolta.
Ma permettetemi di scrivere un piccolo compendio dell'incazzatura perfetta.
1)Vale la pena incazzarsi per cose davvero importanti. IMPORTANTI. Capito? Se non siete sicuri, e anche se lo siete, chiedete un consulto ad un paio di persone di cui vi fidate ma che sanno essere schiette con voi, e che ve lo dicono se ve la state prendendo per qualcosa di valido o solo per una cazzata.
2)Sarebbe carino sentire l'altra campana PRIMA di ricoprirla di merda.
2bis) Poco prima di ascoltare la suddetta altra campana, è utile rileggere su un dizionario la corretta definizione della parola “ascolto”. NON è pensare a come ribattere mentre l'altra persona ancora parla, NON è fingere di ascoltare ma pensare a quanto siete incazzati senza nemmeno sentire quello che l'altra persona sta dicendo, NON è interrompere, NON è trattare chi sta parlando con freddezza e sufficienza, NON è aver deciso a priori che avete ragione.
3)Quando vi incazzate, andate dalla persona con cui ce l'avete, ditele chiaramente perché siete arrabbiati, ditele che avete bisogno di un po' di tempo per sbollire, ma che per voi la cosa è chiarita. Li' e subito. Naturalmente perché, come detto ai punti precedenti, avrete ascoltato anche l'altra persona quindi avrete le idee chiare. Poi potete andarvene, e quando vi rifarete vivi significherà che si riparte da dove eravate prima dell'incazzatura, senza rancori. Se la vostra incazzatura ha motivazioni molto serie, e avete deciso di chiudere del tutto con questa persona, potete dirglielo. In ogni caso, le cose vanno chiarite una volta, e una per tutte, senza passare ore, giorni, mesi a inveire e recriminare.
4)Accettate il fatto che, anche se vi siete incazzati pensando di essere nel giusto, potrebbe capitare, quando ascoltate l'altra persona, di scoprire che, udite udite, siete voi ad avere torto. E questo non significa necessariamente che siete dei mostri, o dei pirla. Solo avevate preso una cantonata. E meglio no?, dico io. Vuol dire che non c'era motivo di arrabbiarsi ed è tutto risolto. Ma c'è gente che deve restare incazzata per forza, e si infastidisce ancora di più se scopre di essersi sbagliata, perciò insiste nelle sue presunte ragioni anche se è palese che non sono ragioni ma torti.
5)Se avete ragione, ce l'avete. Punto. Non significa che potete essere crudeli e cafoni, ma nemmeno che dovete scusarvi per qualcosa che avete subito voi.
Le donne sono particolarmente brave a portare rancore, in linea col loro essere quasi sempre straordinariamente complicate.
Gli uomini sono particolarmente bravi ad essere aggressivi all'improvviso, senza degnarsi di ascoltarti, in linea col loro essere quasi sempre straordinariamente noiosi.
Tutti abbiamo dei difetti, che in alcuni casi sembrano più un peccato originale, ma tant'è. Su quelli bisogna lavorare con se' stessi e magari con un analista. Ma gestire la rabbia con educazione dovrebbe essere obbligatorio per legge.

finché la barca va tu non remare. svarione2


Se penso a me stessa ed al mio passato, devo dire in tutta sincerità che, conoscendomi, non durerà.
Per un sacco di motivi, tutti fottutamente legati a me ed a come sono fatta. Cioé di merda.
Però.
L'Italia di Calciopoli ha vinto i Mondiali.
Il figlio di allevatori di bachi da seta poverissimi ha ricevuto in dono a 5 anni una vecchia spinetta scordata, ha iniziato a suonarla per gioco ed è diventato Giuseppe Verdi.
Paola Concia si è sposata con la sua compagna.
I miei zii hanno una cagnetta di 15 anni ancora viva e in salute.
Tosca l'ha pagata cara, ma è riuscita a pugnalarlo quello schifoso di Scarpia, altro che dargli la patata.
Un esiliato litigioso e reietto ha scritto la Divina Commedia.
Paul Harding ha vinto il Pulitzer col suo primo romanzo.
Mi è rimasta un'ultima sigaretta al mentolo e credevo di averle finite tutte.
Un bambino bastardo e analfabeta è diventato Leonardo da Vinci.
Lorenzo Bernardi è arrivato in Nazionale a 16anni, ed erano gli anni80, gli altri a 16 anni erano tra la serie C e la B quelli col talento.
Bossi è caduto dal letto e si è rotto.
Van Gogh, contro tutto, è vissuto per ben 37 straordinari anni, donandoci la sua vita e la sua arte, la più luminosa delle stelle cadenti.
Sono riuscita ad andare all'Ikea con mia figlia, di sabato pomeriggio, senza perderla nemmeno una volta e senza aver bisogno di una flebo di Novalgina.
Insomma.
Le cose impreviste, e positive, possono accadere no?
In ogni caso, mi godo questo momento inaspettatamente positivo, finché dura.
Mi godo la frequentazione con una persona che mi piace tanto, finché dura.
Mi godo questo clima perfetto, ne' rovente ne' gelato, finché dura.
Mi godo questa amicizia che mi sta dando tanto, finché dura.
Mi godo tutto quello che sto leggendo e studiando, finché dura.
Mi godo il sesso fatto bene, finché dura.
Mi godo il modo in cui mi sento adesso, finché dura.
Lascio che duri. Lascia che duri.

svarione1


Sempre combattuta fra il desiderio di avere sotto controllo almeno qualcosa, di arrivare preparata, di avere in un certo senso "potere"..e il desiderio di perderlo il controllo, di non fermarmi mai a costo di non arrivare da nessuna parte, di non possedere nulla e non essere posseduta da nulla.
Ma sono poi così contrastanti questi due impulsi?
La continua ricerca di novità che mi spinge a muovermi, non è paragonabile alla mia voglia di potere, di avere il potere di scegliere, o cercare, ogni giorno una realtà che non mi annoi?
Il mio profondo senso e desiderio di libertà non sono, per assurdo, anche senso e desiderio di "controllo" su me stessa, perché se sono io il mio padrone e controllore allora non può esserlo nessun altro?
E perché mai il voler arrivare preparata dovrebbe limitare il mio impulso ad arrivare in posti sempre nuovi, altrove dovunque ma via da qui?

Dio mio. Son fuori in senso brutto. Mi rileggo e mi sento un nonsense ambulante.

l'oeuvre inconnu


Penso che forse il motivo per cui non porto mai a termine le storie che inizio a scrivere sia, oltre alla mia palese inettitudine, anche un altro.
Io voglio scrivere la vita, e la sola vita che conosco un po' è la mia. Nella mia vita, più o meno tutto è "qui ed ora", non ci sono tanti progetti per il futuro.
Non so pensare in anticipo a come si evolveranno le storie che inizio a scrivere. Non so scrivere sinossi o canovacci. A me vengono in mente singole situazioni, singoli episodi, singoli dialoghi. Penso ai miei protagonisti, capisco chi di loro è il personaggio di quella situazione che mi è balenata in testa. Sì, devo anche pensare a qual è il personaggio, perché spesso, all'inizio, l'interprete della scena che immagino non ha volto. E' chiunque, non è nessuno.
Poi magari la scrivo anche, quella scena, o scrivo le riflessioni che mi ispira.
Però, ovviamente, è troppo poco e non può bastare per costruire un libro anche vagamente decente.
Penso sia anche per questo che non scrivo, non seriamente.
Forse, sulla pagina come nella vita, sono più portata per i racconti brevi.

la mia amica spritz ha provato a lasciare un commento su "al mondo sono andato.." ma non è uscito, dio sa perché. Perciò me lo ha inviato via sms, e io lo riporto paro paro, perché merita.
"Credo che ognuno si meriti di meglio, dalla persona più piccola a quella più grande, perché è con il meglio che ci si accresce. Ma credo che il meglio lo si debba scegliere con umiltà poiché è l'occhio migliore...Essere vulnerabili fa parte della vita ed è ciò che fortifica, l'ho notato nel corso degli anni..Sia per esperienza personale che per esperienza indiretta.. Ma sento ancora chi dice che è meglio il ghiaccio del fuoco, poiché col ghiaccio si è meno vulnerabili.. E allora io mi chiedo che senso ha?"
Penso che niente di ciò che è fuori di noi possa dare un senso a qualsivoglia cosa.
Penso che l'umiltà sia fondamentale per capire chi siamo, a che punto siamo messi nel nostro percorso, e cosa vogliamo. Se arrivi a questo, credo (spero) che tu senta che puoi avere di meglio,e soprattutto che abbia un'idea per quanto vaga di cos'é il meglio per te.
Penso che a volte il ghiaccio preserva, tiene vivo anche se ibernato qualcosa che puoi far uscire in tempi migliori.
Perché la primavera prima o poi arriva.
Penso pure che il fuoco distrugge ma riporta alla fertilità la terra.
Penso che se non bruci sei morta, ma se ti lasci troppo bruciare rischi di morirci uguale.
Penso che, almeno in questa fase della mia vita, non mi importa la forza. Mi importa il coraggio. Che è una roba ben diversa.
Penso che, più che trovare un senso, mi interessa cercarlo.
E' camminando che si fa il cammino. Nevergive. E beccati sta foto nuova..Bavetta.. :)
Ti Vi Bi.

al mondo sono andato, dal mondo son tornato sempre vivo


sai che ti dico? che mi merito di meglio. Per una volta, mi vanto di essere ben all'altezza. Non mi frega e non ho tempo di star dietro ad insicurezze di vario tipo, che ne ho già abbastanza dei miei, di problemi. Ho una vita incasinata, e me la scelgo masticando ogni metro (parafrasando Guccini). Non ho nessuna intenzione di correre dietro a nessuno. Non ho intenzione di rendermi vulnerabile per queste cose. Non ho intenzione di nascondere quello che forse più mi caratterizza: il coraggio. Come ho già scritto precedentemente, io sono una piccolissima donna libera, e non ci rinuncio. Come ha detto qualcuno, ripeto poche semplici parole: io sono qui.

the winner takes it all?



Sono i vincitori a scrivere la storia. A modo loro.
Penso alle storie semplici, di paese, e a come sono state cambiate non solo in base a chi le raccontava ma anche in base a chi c'era a comandare.
Penso alle storie più grosse, quelle che leggi sui libri, quelle che studi a scuola, e che nascondono numerosi e spesso ormai perduti segreti.
Penso alla storia forse più ingarbugliata modificata menzognera ma anche affascinante di sempre, ossia la storia della religione cattolica.
Penso a quanto e quanto spesso il potere, o meglio il desiderio di potere, abbiano influenzato anche il pensiero filosofico, teologico, scientifico.
Penso a tutto questo e mi chiedo: io, "una piccolissima donna libera" (parafrasando un artista, non mi ricordo chi l'ha detto?vabbé..), credo di essere davvero così libera da scrivere la mia storia? Ovviamente so bene che gli eventi (problemi di salute, incontri fortuiti, colpi di fortuna e sfortuna vari) capitano e tu puoi solo provare e gestirli. Parlo proprio di scrivere la propria realtà e la propria vita come la vediamo noi. E di conseguenza di provare a viverla secondo quel nostro pensiero.
A questo punto mi domando: dato che io ho ben poco di vincente, o almeno ho avuto pochi momenti vincenti nella mia vita, non sarà che coloro che hanno vinto su di me scriveranno o stanno già scrivendo la mia storia?
Questo dubbio mi lascia un'angoscia tremenda.
Sarà il solito svarione notturno?
Che cazzo.

è difficile spiegare, è difficile capire i fantasmi di una mente..


sei una ragazza fortunata. Per tua fortuna non sono più quella che ero.

è una luce abbagliante, dura solo un istante..



se lei è morta senza essersi capita, e nonostante tutto la sua vita è stata più che degna di essere vissuta, allora anch'io ho qualche possibilità.
Sarà lo svarione delle tre meno venti.

paola




metti una sera che sei un tantino storta.
E devi fare la notte al lavoro.
E devi riprendere a studiare per settembre.
E fa caldo.
E magari ti senti anche un po' sola.
Poi metti che ti vibra il cellulare, ed è la tua migliore amica che ti manda una foto di voi due insieme, sorridenti ubriache belle.Che se lei non fosse così fissata con l'eterosessualità ti verrebbe da chiederle di sposarti, perché con quel semplice pensiero ti ha cambiato la giornata, e la serata.
Basta questo, qualche volta.
Come ho già detto altre volte, anche queste "piccole" cose sono la felicità.
Grazie Bubu.Ti dedico un po' di cose belle.