
Le cose sono lo specchio immutabile in cui osserviamo la nostra disgregazione. Nulla ci invecchia di più di una collezione di opere d'arte.
Bruce Chatwin, "Utz"
la sfida, oggi, è capire che invecchiare porta saggezza, oltre che disgregazione, e che la stessa disgregazione permette la nascita di qualcosa di nuovo, l'apertura della mente e dell'anima alla vita..
di nuovo arte cultura e vita sono, indissolubilmente, la stessa cosa...
o no?
come Regolo, la cui visione ha qui dipinto quel genio di Turner, siamo costretti a guardare dritto dritto la luce, e non possiamo chiudere gli occhi. Porta alla cecità, ma è anche il massimo che potevamo fare. Vivere a mille all'ora e "morire" (metaforicamente) per vivere di nuovo, diversi, e di nuovo a mille all'ora.
o no?
Guardare nello specchio e vedere che invecchiamo, e che inesorabilmente, innegabilmente, rinasceremo. Terribile, drammatico, spaventoso, e stupendamente vero e magico. Armonia pura.
o no?
Quando pensiamo di aver capito, la nostra anima diventa prigioniera di una fotografia interiore: siamo capaci di costruire una gabbia dorata e ci stupiamo quando sbadiglia o si muove inquieta...
RispondiEliminaUmiltà e trasgressione possono sposarsi e, come tanti opposti (come scrivi tu invecchiare è morire ma anche rinascita) costituiscono una chiave da portare nel labirinto. Rinunciare a se stessi per rinascere: in fondo, lo si ripete da secoli. E dunque sì: senza la morte non c'è nascita. Luce e cecità coincidono.